Sabato, 14 Agosto 2010 17:37

Italia senza leader. E senza classe dirigente

Scritto da  Gerardo

"Vuoto di leadership", in politica e non solo dove "mancano persone capaci di offrire alla nazione obiettivi condivisi. E condivisibili".
Questo l'affondo di Famiglia Cristiana sul panorama italiano, nell'editoriale del numero che sta per andare in edicola.
Il settimanale riprende la medesima denuncia della Chiesa di un Paese "senza classe dirigente".
E del federalismo dice: "Sa di secessione. È senz'anima e solidarietà".


Il settimanale cattolico continua l'attacco dicendo che "non esistono programmi di medio e lungo termine. Non emerge un'idea di bene comune, che permetta di superare divisioni e interessi di parte. Se non personali. Si propone un federalismo che sa di secessione. Senz'anima e solidarietà. Un Paese maturo, che deve mirare allo sviluppo e alla pacifica convivenza dei cittadini, non può continuare con uomini che hanno scelto la politica per 'sistemare' se stessi e le proprie 'pendenze'...".

Il duro giudizio sui politici che costituiscono oggi la classe dirigente italiana è nell'editoriale del prossimo numero in edicola, dove si sottolinea la gravità della "assenza" nel nostro Paese "di una classe dirigente all'altezza della situazione".

"L'opinione pubblica, sebbene narcotizzata dalle tv, è disgustata dallo spettacolo poco edificante che, quasi ogni giorno, ci viene offerto da una classe politica che litiga su tutto - continua l'articolo -. Lontana dalla gente e impotente a risolvere i gravi problemi del Paese. Da tempo Papa e vescovi hanno lanciato l'appello: 'Giovani politici cattolici cercansi'. Per invitare i credenti più impegnati a misurarsi con il destino della nazione".

Condivide le dure critiche Giorgio Merlo del Pd, vicepresidente della commissione Vigilanza della Rai. "La denuncia di Famiglia Cristiana è da condividere, anche se dura e implacabile - dice -. In Italia c'è un problema di classe dirigente che non può essere sottovalutato. E l'area cattolica, in particolare, ha il dovere anche di creare una nuova classe dirigente politica. Su questo versante, però, non basta invocare l'assenza di punti di riferimento. La classe dirigente è credibile e autorevole quando è formata. Ma per non limitarsi alla denuncia l'associazionismo cattolico ha una responsabilità culturale ed educativa che non può appaltare ad altri".

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